5 anni valgono il doppio in termini di esperienze vissute. 5 anni fa, dopo 4 anni senza lavoro e molti sogni spezzati, mio marito è finalmente rientrato nel mondo del lavoro. Tanta gioia, talmente tanta che da allora soffro di sincope vasovagale ogni volta che sono felice, perché la felicità non riesco più a gestirla. Sono molto più brava a gestire l'emergenza e il dolore, ma pazienza. 5 anni fa nostro figlio maggiore non andava più a scuola. Si era perso, lo avevamo perso, ma noi non ci rassegnammo facilmente e, con quell'energia che ti viene quando di forze non ne hai più, abbiamo cercato e trovato la scuola! Abbiamo trovato persone che ci hanno accolto e aiutato, senza giudicare, senza trarre conclusioni. Oggi frequenta l'università, lavora nei weekend e tra un mese sarà in America per fare l'Erasmus: che salto in 5 anni! Poi c'è il nostro secondo figlio, il nostro "patatoso". 5 anni fa abbiamo scoperto che aveva DSA: ecco perché a scuola non ce la faceva! Lotta con la scuola, lotta con lui, perchè non lo accettava, lotta con i miei cari che non capivano e nemmeno mi aiutavano. Ma oggi però è sereno, frequenta una scuola nuova, usa solo il tablet e ha molte aspettative. Farà lo chef o forse il batterista, senza aver paura di usare strade alternative per il suo apprendimento. Poi ci sono io. Ultima, sì, ma quando stanno bene i miei tre amori sto bene anche io. Mi basta. 5 anni fa ero più giovane... E questo sinceramente un po' mi scoccia. Ma vado avanti. Amo e sono amata. Basta e avanza.