La mia migliore amica, una sorella per me, ha la sclerosi multipla. Mi sono trasferita nel suo comune, cambiando regione per starle vicino. La sua intelligenza e la sua dignità le permettono di accettare e affrontare la brutta bestia. Il fisico non la aiuta più tanto ma ha un marito amorevole. Io faccio quel che posso, solitamente solo chiacchierare con lei. È dura... certe volte mi dice che si sente un peso e le dispiace. Chi la ama non può immaginare una vita senza di lei ma convivere con la malattia, capisco possa essere dura. Per ora le è diventato difficile alzarsi dalla sedia a rotelle e io parlo, parlo, racconto e cerco di distrarla. Poi, quando vado via, un'ombra mi ricopre. È difficile accettare che la mia amica non possa più giocare con me a ping pong, nè guidare o cucinare. L'altro giorno le ho detto "Pensa che hai un figlio che sta crescendo sano, educato ed empatico... tra qualche anno forse sarai nonna". Mi ha risposto che non avrebbe potuto tenere in braccio il nipotino. Ecco, in questi momenti è difficile non sclerare! Ma io non mollo!