Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Sono affetta da SM dal 2003. Mi interesso di teatro, scrivo e interpreto performance e mi occupo di organizzare laboratori di Teatro Fisico. Per questa iniziativa desidero realizzare un film. Protagonista sarà un’infermiera del reparto neurologico, che segue a tal punto la vita dei suoi pazienti da diventarne in numerosi casi una confidente. Poi i primi sintomi e la scoperta di essere essa stessa affetta da SM. Invece di creare problemi nel suo lavoro, ciò la aiuta di più nella comprensione dei pazienti, tanto da venire incoraggiata da colleghi e superiori ad organizzare gruppi di sostegno. L’infermiera accetta, ma decide che i gruppi debbano dare la possibilità ai pazienti di intraprendere le attività che desiderano e che siano di sostegno solo come “effetto collaterale”. Si viene a creare così una situazione vivace e i pazienti si sentono coinvolti in prima linea. Si organizza yoga terapeutico per SM, si crea uno spettacolo teatrale, si fonda una rivista di divulgazione sulla ricerca ma anche fumetti, racconti, poesie e si forma un’orchestra che andrà in tournée in diversi paesi. Accade che i partecipanti dimentichino che il motivo per cui si sono ritrovati ad intraprendere le attività sia stato la SM. L’attenzione va alle storie biografiche dei pazienti coinvolti e al loro personale approccio con le attività: c’è chi è ha già una notevole dimestichezza e chi impara rapidamente grazie all’entusiasmo contagioso (nonostante alcuni pazienti siano in condizioni fisiche difficili). Si creano situazioni divertenti, anche se a volte con retrogusto amaro. Mi interessa parlare di SM non come spada di Damocle, ma come condizione che nella sua difficoltà porta con sé inevitabili cambiamenti e possibilità. Non è mia intenzione sminuire la sofferenza e il suo significato, poiché essa stessa è parte di tutte le rivoluzioni della vita che la SM porta con sé. LA MIA IDEA? Un film che vuole porre l’attenzione sulla straordinaria diversità della malattia legata al soggetto portatore. Diversità che diventa ricchezza nel momento di condivisione e stimolo al cambiamento. Il film parla di sclerosi multipla ma è un pretesto per parlare delle persone e della loro vita. Vorrei intrecciare una storia nella quale ci si possa riconoscere, una storia che grazie a differenti livelli di lettura possa dire qualcosa a tutti.