Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Questa è la storia che avrebbe voluto scrivere mio padre. Alberto è morto tre anni e mezzo fa ormai. Scoprì la malattia all' età di 18 anni ed ha sempre affrontato dure prove nella sua vita: un padre che non ha mai accettato la malattia del figlio, rinunciare piano piano alle attività sportive e ricreative, affrontare le cure e le sofferenze. Nonostante ciò non ha mai rinunciato a vivere! Mi permetto di raccontare la sua storia perchè sono stata io la sua svolta. I miei genitori 32 anni fa hanno deciso di adottarmi, migliorando la loro e la mia vita. Mio padre è stato un padre a tutti gli effetti, sempre presente dall'inizio alla fine. Da quando gli sono stata messa in braccio a soli 3 mesi, fino al momento in cui mi ha guardato per l'ultima volta e ha chiuso i suoi splendidi occhi per sempre. Non ha mai fatto mai mancare niente nè a me, nè a mia madre. É stato un gran lavoratore, un marito devoto e un padre premuroso e attento. Siamo state noi la sua svolta. É stato accettare la vita senza riserve, non avendo paura del dolore e della sofferenza e affrontando le sfide della vita guidato dalla voglia di amare, essere amato e vivere. "La Bestia", lui chiamava così la malattia, si sconfigge sempre.