Prima della diagnosi, avvenuta a 29 anni, ero una persona tranquilla: nulla di che, vivevo la mia routine. La diagnosi mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno: di notte piangevo e di giorno cercavo di farmi forza per la mia famiglia.
La svolta è stata quando stanca di sentirmi dire ""poverina come stai?"" con quel tono di pietà. Allora mi sono detta: “ma quanto posso andare avanti così?”
Da allora ho smesso di sentirmi malata - io in prima persona - e ho iniziato a godermi finalmente la vita, facendo cose che prima non avrei mai immaginato di fare, gioendo delle piccole cose, di un giorno di sole, della compagnia delle persone e ... cantando sempre, in macchina, a casa, al lavoro. E, come d'incanto, le persone hanno smesso di impietosirsi per me. Appena posso prendo un aereo per andare dove mi sento bene. Io amo la vita, amo la mia vita e le persone che ne fanno parte...
Ormai la Sm fa parte di me, ma abbiamo imparato a convivere molto bene e, quando mi fa incavolare, la più forte sono sempre io. Sempre pronta a guardare le soluzioni e mai i problemi. Non le permetterò di sicuro di rovinare tutto.