Avevo ventotto anni e tanti sogni. Un giorno la mia gamba sinistra si informicolò, poi il braccio sinistro e mezza faccia. Allora, serio, chiesi a mio cognato di accompagnarmi al pronto soccorso, perché qualcosa non andava.
Lì, dopo alcuni esami, mi dissero che era meglio ricoverarmi per altri accertamenti. Dopo vari esami ed una puntura lombare, i medici non mi dissero niente; mentre ai miei familiari dissero che avrei dovuto fare cure e fisioterapia per tutta la vita.
Dopo le dimissioni, apparve quel nome sconosciuto fino a prima: "sclerosi multipla". Mi informai e vidi che la cosa era più seria di quanto immaginassi; una mia amica mi disse che c'era una professoressa neuropsichiatra che faceva anche ricerca su questa patologia. Mi affidai a lei, facendomi seguire e dopo un pò e varie terapie la cosa passò. Ciononostante continuai a monitorare la patologia anche perché fui affidato a due dottoresse e una in particolare mi piaceva molto.
Nella vita di tutti i giorni intrapresi un lavoro molto faticoso, ma che mi dava molte soddisfazioni: creavo e realizzavo giardini; avevo studiato anche in quel settore. Per 10 anni sono riuscito a fare tanti giardini, ma il fisico è peggiorato e ho dovuto - mio malgrado - trovare un lavoro d'ufficio.
Chissà se non fosse arrivata la sclerosi cosa sarei riuscito a fare. Nonostante ciò e con molti alti e bassi fisici sono ancora ritenuto un buon giardiniere. Ora ho 55 anni riesco a muovermi poco, ma ho rivisto la dottoressa che mi piaceva in un centro di riabilitazione.