È nata la mia seconda bambina: la gioia immensa. Dopo qualche anno è nato anche l'incubo: la SM.
Momenti di sconforto per tutti noi. Per me non è stato facile ingoiare quel mattone enorme.
Quella mattina, accompagnando la piccola all'asilo, la gamba non si alzava per fare le scale della scuola; ho provato più di una volta ma niente. Allora ho chiesto alla mamma di un’amichetta di Nicoletta se poteva portarla lei e io sono ritornata a casa, ma i miei occhi e il mio cuore si stavano gonfiando di dolore.
La disperazione. “Come farò? Non ce la farò mai.” “Cosa altro mi succederà???”
Mi sono buttata sul letto e penso di aver pianto per molto tempo. Sfinita, ho bevuto un bicchiere di acqua e poi mi sono detta che questo non avrebbe mai dovuto succedere davanti alle mie figlie a mio marito perchè loro non c'entravano niente. Avrei quindi dovuto continuare ad essere la mamma forte e bella come loro mi volevano.
Mi sono dovuta impegnare molto per esserlo, nascondendo spesso il buio che qualche volta mi attanaglia l'anima.
Ora, è da molto tempo che sto sulla sedia a rotelle. Ogni giorno rompo i sassi che ho dentro e cerco di sorridere. Non mi piango addosso: è dura, ma lo faccio per loro. Li amo troppo..