Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Sono una donna che da 10 anni convive con la SM. Nel luglio 2007 si giunge alla diagnosi dopo un primo episodio nel 2000 di vertigini. Tale realtà viene da me assimilata come rivelazione di una condizione che da anni mi faceva sentire diversa rispetto le altre donne. Forse per questo, una volta appreso l'esistenza della terapia, non mi sono sentita nè terrorizzata nè altro: ho solo iniziato il mio cammino in funzione della vita. Un matrimonio andato male dal quale sono nate le mie due figlie. La mia vita era in funzione loro. Con la SM ci convivo a tutt'oggi: sintomi come astenia, precario equilibrio, stanchezza mentale a singhiozzo non mi impediscono di vivere. Devo molto al mio lavoro, fonte di indipendenza da tutto e tutti. Lavoro come infermiera. Sentire dire che si svolge il lavoro per passione e non per lo stipendio è raro: io posso affermarlo. Oggi non sarei la donna che sono senza il mio lavoro. Dopo anni dal fallimento del mio lavoro, conobbi un uomo dal quale ebbi il mio terzo figlio a dispetto della SM, consapevole dei rischi a cui incorrevo. La mia vita, la mia SM, la mia famiglia: non rimpiango nulla. Apprezzo tutto, ogni attimo, bello o brutto che sia. Ansie,paure le ho, ma non ho il tempo di soffermarmi a pensare. La SM è parte integrante della mia vita e la vivo cercando di fare tutto quello che mi consente di riuscire a fare nei periodi di remissività dei sintomi.