Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Quando ho ricevuto la diagnosi la mia vita è stata sconvolta. Avevo 30 anni. Pensavo che finalmente si sarebbe aperta la strada per una vita tranquilla dopo tanti sacrifici. Invece no. La vita ha più fantasia di noi e aveva deciso di mandarmi questa Spada di Damocle a farmi compagnia. Dopo la prima reazione di terrore, ho deciso che avrei studiato. Lo studio è sempre stato il mio modo di approcciarmi alla vita. Non comprendevo una cosa? Subito andavo a compare libri su libri per capire. Così è stato per la SM. Ho cominciato a studiarne i meccanismi in modo compulsivo, a seguire conferenze mediche, a frequentare gli ospedali, fino ad arrivare a fondare un'associazione per i malati. Ma tutta questa corsa alla conoscenza, mi aveva fatto vivere i primi 3 anni solo con Lei. Parlavo solo di Lei. Era la mia ossessione. Finchè un giorno, durante uno shooting che avevo organizzato per fare una raccolta fondi per l'associazione, l'attrice Jessica Polsky mi disse:" Silvana, sei una persona meravigliosa, hai tanto ancora da dare. La malattia non ti identifica. Tu sei molto più di lei. Ricordatelo". Fu la mia Damasco. Abbandonai l'associazione e ricominciai a coltivare le mie passioni: lo sport, la danza, la scrittura, fino ad iscrivermi alla Riza a Milano. Oggi ho una vita piena, tanti amici veri (eh si, la SM fa cadere molti rami secchi) e mi sento di nuovo viva. A tutti voi "sclerati", quindi io dico davvero di non farvi fermare, perchè "Siete molto di più della SM. Ricordatevelo.