Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Il primo giorno di primavera non è piu il 21 marzo per me. Il primo giorno di primavera sono tutti quei giorni in cui l'aria si fa tiepida e le paure si depositano sul primo bocciolo che la vista scorge. Il primo giorno di primavera è quell'attimo in cui realizzo che io e le mie gambe abbiamo conservato il ritmo, maciniamo passi e lasciamo pesanti impronte nella sabbia. Io e le mie gambe parliamo la stessa lingua ed è sorprendente sentirsi cittadini del propio corpo. Il primo giorno di primavera è quello in cui io e le mie braccia solleviamo un altro corpo, quello del mio bambino, 16 kg di energia e di domande, in un formato unico e compatto. Il prima giorno di primavera sono tutti gli istanti in cui sento che la vita profuma ancora del bagnoschiuma alla lavanda che comprava mia nonna, che il passato, il presente ed il futuro si fondono senza confondersi. Il primo giorno di primavera è quando mi sento io, con o senza le punture, la stanchezza e la risonanza magnetica da prenotare. Io che ho l'onore e l'onere di affrontare questa prova e non una altra o forse questa chissà quali ancora, io che voglio ispirarmi a chi è vissuto in bilico, senza sopravivvere, ma vivendo davvero. Io che voglio abbracciarmi sempre, quando piango, quando rido, quando cado, quando resto ferma. Il primo giorno di primavera è ogni giorno anche se a volte dura un secondo solo. Sara