Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Ad un anno dalla diagnosi, un grazie fra i tanti, va a colei che ogni giorno mi fa rimanere in equilibrio: la danza. Da bambina non riuscivo a capire perchè la danza richiedesse così tanta disciplina, ore di duro lavoro e sudore. Passo dopo passo, la danza mi ha insegnato ad essere una guerriera nella vita. Lei, silenziosamente, per tutti questi anni mi ha preparata per la mia sfida più grande: la SM. Quando hai 25 anni credi stupidamente di essere invincibile e scoprire di avere una malattia neurodegenerativa cambia tutte le carte in gioco. Io, invece, ho scelto di non cambiare nulla. Nonostante le mille difficoltà della mia nuova vita, la paura di quello che sarà, la stanchezza infinita, le braccia e le gambe pesanti, ogni giorno io mi sveglio,sorrido, indosso le mie scarpette e danzo. La danza allena il mio corpo a superare la mia soglia di stanchezza fisica e mentale, a recuperare l'energia che la SM mi risucchia. Ballare mi ricorda che non c’è tempo da sprecare con troppi «no, non ce la faccio,sono stanca» perchè quando hai provato sulla tua pelle quella scossa e all'improvviso hai scoperto la paura di non sentire più il tuo corpo, allora ogni movimento anche il più insignificante, è un dono. Grazie alla danza e alla SM perchè mi hanno insegnato che non esistono sfide impossibili, ma solo battaglie più difficili. E se un giorno mi ricapitasse di non vedere più o di perdere la sensibilità del mio corpo? No,non voglio pensarci. É tempo di vivere, ballare e SMuovere l'anima. Oggi.