Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

"Perchè dobbiamo fare mille cose, una dietro l`altra senza un attimo di tregua?", mi chiese una volta colei che dopo diversi anni sarebbe diventata la mia compagna di vita. "Perchè ho la sensazione di non avere il tempo di riuscire a fare tutto ciò che voglio fare?",fu la mia risposta in un momento cosciente. Mi fermo. Guardo indietro. Tanta rabbia, amarezza. Guardo avanti. Tanta confusione, incertezza. Sono fermo, seduto sul letto, solo con me stesso, tentando di trovare il punto giusto per l`ennesima iniezione. Il rito che mi accompagna da ormai quattro anni. Vedo due occhietti blu spuntare attraverso la porta socchiusa. Sono gli occhietti più belli del mondo. Il mio sorriso, nell`averli scoperti là che mi spiavano, è il mio assenso a poter entrare. "Papà cosa fai di bello?". Avrei voluto spiegarle che non c`è niente di bello in tutto ciò. Che quella lucina verde intermittente che tanto le piace in realtà è una condanna. Quel rito lo facevo da solo, chiuso in stanza, lasciando alla mamma il compito difficile di spiegare in qualche modo a una bimba di due anni come non invadere quel momento. "Fai la puntura come Orso? Dopo ti do un bacino, così non fa male..." e mi ha dato un bacino sulla gamba. Da quella sera lei è la mia assistente durante le iniezioni. Il mio GRAZIE va a lei che mi ha insegnato non a non temere la mia malattia, ma a viverla insieme. A lei e alla sua mamma, perchè di tempo di fare tutto quello che vogliamo ne avremo a sufficienza.