Io sclero. Eccome se sclero. Quasi ogni giorno. Non sono affetta da sclerosi multipla, ma da una miopatia centronucleare diagnosticata a 14 anni, che mi rende stanca, mi ha rubato la capacità di fare i gradini, di saltare, correre, di fare la scheda in palestra, le vasche in piscina, di vedermi una mostra in piedi, di essere autonoma nel camminare, nel sollevare pesi che vadano oltre il kg. Come la "me stessa" di oltre vent'anni fa. Il mio nipotino Vinicio dice che sono una ragazza con le ginocchia di una vecchietta. Sono un po' isterica, per gli spilli nelle ginocchia che mi arrivano al cervello, ma ho una gran testa dura. Cinque anni fa mi sono esibita al The Family di Albizzate con delle mie poesie, l'anno scorso ho vissuto per tre giorni il Salone del Libro a Torino e, a settembre, ho partecipato al Perfect Day della Scuola Holden: ho vinto una borsa di scrittura. Il mio ostacolo più grande sono i maledetti gradini, i sanitari bassi per disabili e senza maniglione da ambo i lati, la perenne stanchezza, i dolori articolari. Per fortuna però ho una famiglia e tanti amici che mi aiutano in tutto quello che i miei muscoli non sono più in grado di fare e ad essere felice. Tre anni fa sono riuscita a realizzare il sogno di andare a New York, con due cari amici che parlavano solo dialetto lombardo. Nei prossimi cinque anni mi piacerebbe pubblicare un libro tutto mio, che trovassero una cura alla mia malattia e tornare ad essere spensierata - magari - a 44 anni.