Forse si impara che tutti ci possiamo ammalare. Forse si impara che puoi avere tutte le comodità in casa, ma se non le condividi non è la stessa cosa. Forse si impara una nuova percezione della diversità. Forse si impara che la paura non fa poi così paura. Forse si impara che il meccanismo si può inceppare. Forse si impara che un "like" non è come una pacca sulla spalla, come un abbraccio. Forse si impara a non dimenticare. Forse si impara che siamo tutti estremamente fragili. Forse si impara. Però le persone avide, egoiste e imbroglione sono tornate esattamente dove si erano interrotte. Sono sembrate diverse solo perchè hanno avuto una grande paura di morire. Io ho capito che se c'è una risorsa utile, quella è la forza di volontà. E se è forte quella di un singolo, diventa incalcolabile quella di una comunità intera. E se non ci basta la sopravvivenza nostra e di chi ci è caro, bisognerebbe darsi qualche altra priorità. Non ho realizzato e non riesco ancora a capire bene questa cosa. Non riesco a dargli un confine, a farmene una ragione. Alcune giornate hanno avuto un bilancio emotivo molto duro. Credo che la condivisione, parlare e parlarsi, sia fondamentale. L'ignoranza e il silenzio generano mostri. So che pare strano, e forse non ha neanche molto senso, ma, nonostante ciascuno se lo ricordi un po' a modo suo, a me sembra che questo periodo abbia toccato tutti con la stessa consapevolezza. Quella di essere sopravvissuti e di poter tornare a ridere non solo con gli occhi.