Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Ciao, sono Amelia, ma tutti mi chiamano Lia. Ho avuto una vita difficile di mio e, quando cinque anni fa, dopo la mia quarta gravidanza, ho scoperto la "malefica" mi è crollato il mondo addosso. Inizialmente ho reagito per i miei figli, ero da pochi mesi diventata mamma e, grazie al piccolo Cris, ho reagito. Ma la molla vera e propria è scattata grazie al mio lavoro. Lavoro per aiutare gli altri, mi occupo di sindacato e quando i lavoratori mi ringraziano, in automatico, sono io che ringrazio loro per avermi salvata. Sono sempre stata una donna indipendente e con la SM avevo paura di non esserlo più. E invece è accaduto l'opposto: aiutare gli altri mi ha reso più forte e più determinata. Sono del parere che, prima di tutto, bisogna cercare di combatterla con la testa e poi tutto il resto viene in automatico. Non dico sia semplice, essere mamma è un bel gran lavorone, ma non mi bastava e, quindi, mi sono buttata sul lavoro, che mi dà grandi soddisfazioni e mi aiuta molto anche di testa. Certo, ci sono giornate "più sì" e giornate "meno sì", ma giornate "no", per fortuna, ne ho avute poche. La Sclerosi Multipla mi ha regalato un altro punto di vista sia della vita, sia sulle persone e, nonostante tutto, la posso solo ringraziare, perché mi ha fatto capire veramente ciò che nella vita conta davvero e cosa no. Finché tutte le mattine riesco ad appoggiare i piedi per terra e ad alzarmi, la vita è bella. Sembrano parole scontate, ma non lo sono e chi come me ci convive può capire.