Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

La paura è legata di più alla fase iniziale della malattia, quando non sai cosa succederà, quando devi imparare a conoscerla e sei pieno di dubbi e di paranoie. Adesso sono passati diversi anni e cerco di affrontarla provando ad essere più forte di lei e ottimista. Ci sono i giorni in cui ho voglia di piangere e quindi li affronto vivendo tutti gli stati d'animo perché, per quanto si possa essere forti, anche noi abbiamo bisogno di sfogarci. Chiedere aiuto è sempre la cosa più difficile e quindi per quello che posso provo a cavarmela da sola, quando diventa più difficoltoso chiedo aiuto alla mia famiglia che è la mia ancora di salvezza. Per quanto riguarda la casa, sono dovuta tornare a vivere dai miei, dopo anni d'indipendenza ed è stato molto difficile anche per loro dover accettare le mie difficoltà. Per un genitore non è facile accettare che un figlio non stia bene, è contro natura perché ad una certa età dovrebbe essere il figlio a prendersi cura dei propri genitori che vorrebbero sempre il meglio per i propri figli, non vederli soffrire. Quindi, abbiamo dovuto riavvolgere il nastro della nostra vita e imparare ricominciare a vivere di nuovo insieme ai miei limiti, ringrazio Dio di averli con me.