Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

La mia forza? Il mio super potere? Credo nessuno! Ho sempre pensato che le cose accadano per un motivo e, se anche a volte io pensi che la fortuna sia stata nei miei confronti proprio bendata o abbia preso un’altra strada, tiro avanti perché credo che a tutto c’è rimedio o almeno, in questo caso, si cerca di trovare accorgimenti. Certo, non cammino più bene, non posso più correre o fare le scale velocemente, dimentico le cose, persone o avvenimenti, barcollo come se fossi ubriaca (sono astemia!!!), testa annebbiata e vista problematica… e potrei continuare ma mi fermo qui. La diagnosi non mi fu letta da un medico o in ospedale. Non stavo bene e dopo aver indagato da diversi medici, decisi di andare da un neurologo, sentivo di avere un problema in testa! Fatta la visita, spiegai alla neurologa che io sapevo cosa avessi ma lei era certa del contrario ed era sicura che la mia stanchezza, disequilibro e la gamba sinistra che iniziava a zoppicare e cedere fossero causate da un’ernia. Dopo aver ritirato i referti delle RNM, mi trovai in salone con mio marito e dopo aver letto, dissi: “Lo dicevo io, ho la sclerosi multipla!”. Mi girai e guardai mio marito in lacrime e il mio primo istinto fu quello di consolarlo, gli dissi di stare tranquillo, che sarebbe andato tutto bene! Non nascondo di aver passato momenti pesanti e destabilizzanti, causati anche dal mio primo incontro avvenuto nell’unico centro regionale per la SM della mia città, Cagliari. Ma dopo presi in mano la situazione, mi documentai e andai a Milano. La mia forma è progressiva ma non si sa ancora se nata come primaria progressiva o nel tempo trasformata in secondaria. Non ho mai vissuto le cosiddette ricadute ma un continuo peggioramento. Ho letto molto e mi sono documentata tanto perché ciò che si conosce fa meno paura e riesci a combatterlo meglio. Ritornando al super potere, penso di non averne uno in particolare, ma tanti: amore, conoscenza, ironia e tanto coraggio. E poi per dirla tutta, se non c’è alternativa, meglio farsi una risata e mettere anima e cuore in pace. Ah, il mio nome? In America la SM viene chiamata la malattia del fiocco di neve, perchè siamo tutti diversi, non ci sono due persone uguali nella SM (numero di lesioni, zona colpita, etc) come non ci sono due fiocchi di neve identici, una similitudine che mi piace molto.