Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Sono Valeria e la mia diagnosi risale a sette anni fa, avevo trentacinque anni. Il primo step è stato la CRISI: tutti i progetti che avevo erano sfumati, il futuro non era più visibile. Incertezza, rabbia, tristezza. Secondo step, la RIELABORAZIONE, che è arrivata grazie al confronto con gli altri pazienti e all'informazione, alle buone notizie che hanno costellato il mio nuovo mondo strano. Terzo step: la TRASFORMAZIONE. Il cielo non è mai stato così azzurro, l'aria così profumata, un fiore così meraviglioso e le paure di un tempo sono svanite. Nessun ansiolitico è più potente del "Fallo ora o forse mai". Il giudizio altrui non mi preoccupa più: nessuno che non conosca il concetto di Malattia è mai andato oltre quel velo sottile che ti divide dal resto del mondo. Ma attenzione: ciò non significa che mi è concesso tutto, non ho guadagnato la giustificazione per ogni mio egoismo. E ancora attenzione: io non sono un super eroe! Non sono più coraggiosa degli altri: avessi potuto scegliere, io la SM l'avrei evitata ma mi è toccata e l'affronto. Ogni giorno vado avanti come posso, facendo coraggio agli altri. A volte la speranza è più grande dell'incertezza e allora è il momento di dare. A volte invece no e sono io ad avere bisogno di qualcuno che mi faccia coraggio. Infine, se ve lo state chiedendo, sì, esiste un quarto step e poi un quinto. Ma non so quando, non so se, nè come saranno e non me lo chiedo nemmeno.