Sono trascorsi ormai quattro anni da quando ho ricevuto la mia diagnosi. Prima di questo ero un ragazzo completamente distaccato dal mondo e dal divertimento: infatti, passavo il mio tempo libero sempre con le stesse persone a fare sempre le stesse cose. Una volta ricevuta la diagnosi non nego di aver avuto un piccolo periodo di tristezza e preoccupazione, ma riflettendo ho deciso di cambiare e di iniziare a godermi la vita. Ho iniziato a frequentare persone nuove, ho iniziato a visitare posti nuovi e automaticamente a fare esperienze nuove. L'esperienza più bella per me è stata salire su un palco a cantare per spalleggiare un mio amico: ho avuto una scarica di adrenalina assurda che probabilmente, se non avessi ricevuto questa diagnosi, non avrei mai provato. Inoltre, ho deciso di cambiare approccio anche sul lavoro: facendo il cuoco pensavo che dopo la scuola fossi già a posto e non avessi nulla in più da imparare, cosa sulla quale mi sono dovuto ricredere. Ho iniziato a crescere e a sperimentare, e tutto ciò ha pagato. Non voglio sembrare superbo, ma mi sembra che questo evento mi abbia portato a rinascere dalle mie ceneri più consapevole, con qualche marcia in più e con una forza che non credevo fosse possibile avere convivendo con questa malattia.