Carissima “me stessa”, come stai? Non credo di averti mai scritto una lettera, né di averti mai chiesto come stai... È una domanda così semplice, quasi banale, sottovalutata. In equilibrio fra momenti di forza ed entusiasmo e momenti in cui ti senti fragile e vulnerabile, so che vai avanti, un giorno dopo l'altro, un passo dopo l'altro, senza mollare mai. Non ti saresti mai immaginata e pensata così, così forte e determinata ma al tempo stesso così fragile. Dalla tua diagnosi è passato poco più di un anno e hai un nuovo obiettivo, prenderti cura di te ogni giorno, dedicarti tempo di qualità e scegliere di vivere ogni possibilità donata dal presente, perché non sai come ti sentirai domani. Ti osservo e sono contenta e soddisfatta della persona che sei, del carattere che hai, del tuo essere sempre sorridente, del tuo saper guardare il bicchiere mezzo pieno... Il tuo essere esattamente come sei ti rende la guerriera di cui sono così orgogliosa! Quando ti senti triste, guarda al passato: ripensa a quello che hai vissuto, a ciò che sei stata capace di sostenere e realizzare, ai limiti che hai superato. E ricorda che, per quanto possa sembrarti paradossale, la consapevolezza di ciò che davvero sei e puoi fare è nata lì, quel 4 gennaio 2022 con la tua diagnosi... Forse qualche battaglia la perderai ma la vera vittoria sarà tutta la strada che sarai capace di percorrere, quindi vivi pienamente e non mollare mai! Con stima e amore sincero, dalla tua più grande sostenitrice!