Buon anniversario a noi, a te! Chi riceve la tua diagnosi si trova da un giorno all'altro a dover cambiare tutto: piani, futuro, necessità e priorità. Da una parte si inizia a vivere in un corpo traditore che toglie indipendenza, autonomia e dignità, non conoscendo preavvisi o scadenze. E poi dall'altra parte ci sono "gli altri", che spesso non capiscono. La paura prende il sopravvento e non vedono altro in noi, se non la malattia, lasciandoci cadere nella solitudine e nell'impotenza. Quando invece avremmo solo bisogno di essere riconosciuti per quello che siamo, oltre la propria condizione, seppur diversi, più lenti e più vulnerabili. Non fanno altro che dirti, anche se spinti dalle migliori intenzioni: "Coraggio, non mollare!", "Oggi ti vedo bene!", "C'è chi sta molto peggio di te", "Devi essere forte". Cercano di confortarci con frasi che non avremmo mai voluto sentirci dire. Solo chi ci vive dentro e conosce la malattia può sapere realmente come ci si sente in quel corpo che cambia di giorno in giorno... e abbiamo tutto il diritto di sentirci fragili, stanchi, arrabbiati e frustrati. E questo non fa di noi brutte persone, semplicemente autentiche. Durante il percorso puoi trovare "altri" che comprendono, senza giudicare, e loro si adattano a te, a volte rallentando, e a volte anche fermandosi accanto per essere di supporto e conforto. Ed è proprio grazie a loro che la vita diventa un po' più leggera. Mi auguro di avere sempre la forza e il sorriso di affrontare il nostro domani.