
Io non credo che per noi "sclerati" ci sia solo una prima volta, ma che ce ne siano di diverse nostre prime volte. Alcune sono prima della diagnosi, come il primo sintomo, il primo formicolio, il primo fastidio agli occhi, magari una neurite o anche un nistagmo, il primo colpo improvviso di calore alla schiena, la prima vescica che fa gli scherzi, la prima volta che trascini la gamba perché non hai più sensibilità. Poi arrivano le nostre prime volte durante la diagnosi, la prima corsa al pronto soccorso, la prima visita oculistica e quella neurologica, i primi esami più approfonditi, la prima risonanza, i primi potenziali evocati, la prima rachicentesi, già... proprio lei, la più dolorosa "ultima prima volta" della diagnosi. E dopo la diagnosi? Dopo che il neurologo ti dice, senza mezze misure, "lei ha la Sclerosi Multipla", puoi scegliere se sprofondare nello sconforto più assoluto per la prima volta, o rimboccarti le maniche e affrontare la nuova vita, terapia compresa, che ti aspetta. Ricominciare la mia nuova vita è stata proprio dura; ero un militare, amavo il mio lavoro e abbandonarlo dopo 25 anni è stato devastante, proprio come la morte di mio padre che, con fare quasi beffardo, è avvenuta lo stesso giorno della mia prima risonanza... Congedarmi, dopo anni di servizio, mi ha però permesso di transitare nei ruoli civili della difesa, di continuare a lavorare più vicino a casa e forse, per la prima volta, di ritenermi fortunato per l'inizio di una nuova vita, dopo la prima diagnosi.