Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Un'uscita in MTB per i sentieri della mia amata Val Viola: non avevo ancora recuperato la vista, l'occhio sinistro aveva ancora nel centro una macchia nera che oscurava in parte il mondo. La SM era ed è quella macchia nera al centro del mio campo visivo. Ricordo la fatica della salita nelle gambe, il fiato corto, l'ansia che cresceva nell'affrontare quella discesa in cui tutti gli stimoli visivi arrivavano nella mia testa a rallentatore. Una discesa alla cieca, con la paura di non riuscire a vedere la strada, metafora di una malattia che ti trascina nel buio e illumina solo a sprazzi tratti di percorso che a volte devi un po' inventare. La prima volta dopo la diagnosi è stata questa uscita in bicicletta, è stata la conquista della consapevolezza di poter inventare e re-inventare ogni giorno la mia strada. La prima volta dopo la diagnosi è stata comprendere che il sole non smette di splendere, che posso andare avanti trovando nella dimensione del presente il passo migliore per me, che la ricerca di nuovi equilibri è quotidianità. La prima volta dopo la diagnosi è stata scegliere di non rinunciare a ciò che mi fa stare bene e trovare nuovi obiettivi da raggiungere. Mi sono riscoperta, ricreata... "In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio." (Gianni Rodari)