Un po' come è successo con la diagnosi, questa quarantena mi ha portato un sospiro di sollievo. Sembra strano, ma questo è ciò che ho provato quando mi hanno detto che non potevo uscire di casa: un sospiro di sollievo! La diagnosi mi ha permesso di dare un volto e un nome a ciò che sentivo, ma che nessuno riusciva a capire. La quarantena, invece, mi ha dato la possibilità di ritrovarmi. In questo tempo dilatato e surreale, fra le prime emozioni è arrivata la paura, con il senso di impotenza e di perdita del controllo. Con il passare dei giorni, però, è emerso tanto altro dentro di me... Il tempo dilatato mi ha dato l'opportunità di avere finalmente spazio per me, di capire quali sono i miei reali bisogni, cosa sento e cosa voglio. Finalmente del tempo da condividere con la mia bambina, da dedicare alle mie passioni e agli altri. Sì, perchè in tutto questo non possiamo dimenticare che siamo noi a fare la differenza, che dobbiamo essere tutti uniti, nella responsabilità e nella solidarietà verso gli altri. Sono una persona con SM e voglio esserci per le altre persone con SM, quelle stesse persone che per me hanno fatto la differenza al momento della diagnosi. Proprio per questo, non potendo lavorare, mi sono offerta volontaria per dare supporto e informazioni a chi ne ha bisogno. Essere presenti e consapevoli, questa è la lezione del virus con la corona. Poi c'è la paura e tutto il resto, ma come accade per la SM... Qualcosa ha tolto, ma qualcosa ha portato. Grazie.