Ho sempre fatto cose eccezionali. Cose che mi davano emozioni belle e anche forti a volte. Ho scalato montagne, ho camminato per 12 ore di seguito, ho provato il lancio con il paracadute, ho preso autobus in corsa per non fare tardi...
Poi, un giorno, non riesco a fare uno scalino senza perdere l'equilibrio. Il mio corpo non risponde più come dovrebbe. Mi sento strana, piena di formicolii a mani e piedi. Vado dal medico, che mi manda da un altro medico, che mi manda da un neurologo. Decidiamo di fare una risonanza di controllo, ma prima un pò di analisi di controllo. Dalle analisi risulta che sono incinta e quindi rimandiamo la risonanza. Al quinto mese posso farla senza problemi per il piccolo. Intanto il mio mondo si ferma, perché quasi non cammino. Vivo con un'ansia costante al pensiero di come sarà il mio "dopo", al pensiero di non farcela ad occuparmi del mio piccolino. Diversamente da quanto detto dai medici, con l'avanzare della gravidanza i sintomi spariscono! Mi sento bene e pure ottimista dopo tanto tempo. Il piccolino nasce, non va tutto come dovrebbe e dopo parecchi problemi finalmente usciamo dall' ospedale.
Un paio di settimane dopo, prima visita dalla neurologa. Devo decidere se iniziare subito la terapia e lo faccio. Decido di cominciare subito anche se significa rinunciare all' allattamento.
È lui che mi ha convinto a farlo, dalla prima volta che ne ho sentito il peso tra le braccia. Volevo continuare a prenderlo in braccio. Ed è così...da due anni.