Il mio grazie è per Mariangela, mia moglie. Da cinque anni ci conosciamo. Da tre siamo sposati. Da subito le ho parlato della malattia e da subito ha creduto nell'amore più che alla paura. Da tre anni condivide con me l'avventura di far volare passeggeri in mongolfiera. La mongolfiera è come la vita. Sai da dove parti, ma non dove atterrerai. Puoi solo variare la quota di volo. Devi affinare la sensibilità e percepire tutti i piccoli cambiamenti della direzione del vento. Vento che a volte maledici, perchè troppo violento o incomprensibile e ti complica il volo. Vento che a volte ti conduce in luoghi poco desiderabili. Eppure se mancasse, nulla sarebbe possibile. Dipendo da lui. Una parola che amo, "dipendere". Da un farmaco, da uno sguardo, da un soffio di vento. Da un affetto che, tremanti, desideriamo non si allontani mai da noi. Continuo a meravigliarmi di questa vita che mi offre dipendenze, legami che sono così...”liberanti”. Voglio abitare questa mia terra, questo nostro amore, questi nostri cieli. Voglio amare questo mio corpo che ogni tanto non ce la fa. Grazie Mariangela perchè condividere tutto questo con te rende ogni attimo colmo di benedizioni.