Storie di progetti e sogni
che non si fermano con la Sclerosi Multipla

Eccomi qui a raccontare la mia storia di fisioterapista e paziente. Vi assicuro non semplice, perchè non puoi chiudere gli occhi davanti a quello che vedi, ma anche una bella fortuna perchè diventi tu la regista! Questo è un film dove la cinepresa gira, ma ogni tanto le immagini sono sfocate, oppure la macchina da presa riprende soggetti diversi da quelli che avevi deciso. Ecco il gioco: evitare che la malattia decida per te. In che modo? Non abbandonare mai quello che ami, anzi, perseguilo in ogni momento cercando di fare quello che più ti piace. Io uso ormai sempre un sistema facile quando devo decidere se fare una cosa: chiudo gli occhi e mi ascolto. Non solo la mia mente che vorrebbe essere efficiente così come lo era prima, anche il mio stomaco e la mia anima che sanno cosa serve ad Alessandra in quel momento. Ed ecco così è facile, SI, NO, e gli altri vengono dopo. Certo, forse lo dico ora, dopo 22 anni di malattia, ora che i figli sono grandi e posso permettermelo e ho mio marito vicino. Ora, però, ho anche imparato a non salire su una sedia per prendere una cosa in alto per poi rischiare di cadere rovinosamente; chiedo aiuto se non riesco o rimando ad altro momento. Amavo i viaggi, ora me ne godo i bei ricordi e vivo il presente. Ho sempre cantato, anche da solista, ma ora mi godo il coro, meno impegnativo. Amo andare in bicicletta e smetto di andarci solo nelle fasi acute, poi, come la Sagrada Familia, sono sempre con le impalcature montate.